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Immagine del redattoreEmilia Romagna Tour Guide

Piazza Maggiore e il Crescentone, il cuore di Bologna

Aggiornamento: 18 feb 2022


Cuore pulsante della città e punto d’incontro di tutti i cittadini è certamente il nucleo centrale di Piazza Maggiore.

Attorno alla piazza sorgono gli edifici più importanti della vita economica, politica e religiosa cittadina, come il Palazzo del Podestà, sede del potere amministrativo durante il medioevo; Palazzo d’Accursio, attuale residenza comunale; la Basilica civica di San Petronio e Palazzo de’ Banchi, dove sostavano i cambiavalute.

La piazza fu aperta all’inizio del 1200 proprio perché si sentì la necessità di creare un punto d’incontro unico in cui riunire le varie attività cittadine (scambi, commerci e servizi di vario genere) e ancora oggi assolve al medesimo scopo basti pensare che durante l’estate ospita il famoso cinema all’aria aperta.

Per realizzare la piazza furono abbattute decine di case medievali che stavano indicativamente dove oggi sorge il Cresentone, il gradone rettangolare realizzato in granito bianco e rosa nel 1934.

Il nome di questo rettangolo trae evidente ispirazione dalla forma della tipica focaccia locale fatta con strutto e ciccioli e cotta al forno e il paragone ci porta inevitabilmente alla Bologna "La Grassa" dove tutto si fa commestibile e accomodante!

Nel corso dei secoli la piazza ha visto promulgare leggi, comminare sentenze, eseguire condanne capitali, sostare papi e imperatori. Ma anche festeggiare il Carnevale, piangere per i morti delle stragi, svolgersi riti religiosi e festeggiare per la fine della guerra.

Di quest’ultimo evento ne rimane traccia proprio nel Crescentone, nel lato Est verso Palazzo dei Banchi. Lungo il bordo del gradino infatti si possono ancora vedere le sbeccature nella pietra lasciate da un carrarmato americano il 21 Aprile del 1945, giorno della Liberazione della città. Per celebrare quel momento alcuni carri armati statunitensi raggiunsero al centro della piazza salendo sul Crescentone. Nonostante il danno, il Comune non ha mai voluto ripristinare la pavimentazione originaria, a imperitura memoria della fine della guerra in città


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